La realizzazione di un progetto del genere non risulta essere un’impresa semplice; molti sono gli aspetti da prendere in considerazione: la stabilità della struttura, che deve sorreggere il peso del fercolo barocco e le oscillazioni date dai fedeli che salgono durante i festeggiamenti, il rispetto dell’antico coro e del contesto, le giuste proporzioni, tali da conferire all’opera maestosità ma lasciare il giusto spazio per accedere al coro e alla scala dietro. Ecco perché l’Architetto istituisce un tavolo tecnico dove a farne parte sono i volontari parrocchiali, ingegneri, geometri, cultori dell’arte e amanti della storia e della tradizione, oltre alla guida spirituale del rettore del Santuario. L’intento è raccogliere quante più informazioni necessarie affinché l’opera possa diventare ponte tra i fasti di un tempo e la gloria di un futuro florido, manifestazione della meraviglia di Dio. Il progetto è costituito da un “Sacrario” dove custodire definitivamente le reliquie del Protettore e una “Scala” per accede al trono del Santo, cosa che cambia radicalmente il rapporto che nei secoli i fedeli possedevano con il loro Santo.
Non più una realtà irraggiungibile bensì meta e conclusione di un cammino spirituale.